Si è giunti alla soluzione per quanto attiene all’addebito delle tariffe telefoniche ogni 4 settimane.

Infatti, dopo l’approvazione legge 172 del 4 dicembre 2017 (conversione del decreto legge fiscale) si è tornati alla fatturazione su base mensile. Prima dell’intervento legislativo la quasi totalità degli operatori telefonici o di pay tv avevano incominciato a fatture a 28 giorni comportando l’emissione di una tredicesima bolletta. Gli operatori avranno 120 giorni per tornare alla fatturazione su base mensile tranne che non si tratti di servizi “promozionali a carattere temporaneo di durata inferiore al mese e non rinnovabile, su base mensile o multipli del mese.” Gli operatori che non si adegueranno alle nuove misure saranno passibili di sanzioni da parte dell’Agcom che possono variare da un minimo di 240.000 fino a 5 milioni di euro. Gli utenti avranno diritto al rimborso di 50 euro forfettari più un euro per ogni giorno in cui non verranno rispettate le nuove norme. Il problema principale è che comunque gli operatori hanno ancora il potere di mutare unilateralmente i vincoli contrattuali. Ciò comporterà che le compagnie telefoniche potranno aumentare il costo del servizio neutralizzando in tal modo il risparmio che la legge ha imposto con il divieto di imporre tariffe a 28 giorni. Realizzando in tal modo lo stesso fatturato. Una soluzione sarebbe di cambiare operatore telefonico ma se tutti lievitano i prezzi poco ci sarà da fare. Le compagnie alla prima fatturazione su base mensile dovranno indicare che lo storno è avvenuto. Tutti quelli che vorranno ottenere un rimborso per le fatturazione illegittimamente corrisposte potranno adire il Corecom territorialmente competente per il ripristino della legalità.