Una volta terminato il ciclo degli studi, per ogni giovane si pone il problema di trovare un posto di lavoro. Trovare un lavoro, nei giorni nostri, non è così semplice.
Molte volte, si trova un lavoro che non è adeguato al titolo di studio conseguito, altre volte, invece, dopo aver fatto molti anni di praticantato e aver partecipato a più concorsi, si riesce a svolgere il lavoro desiderato. C’è anche il problema delle aziende, molto numerose in Italia, che assumono sempre più spesso a tempo determinato. Se il datore di lavoro non vuole più rinnovare il contratto, per qualsiasi motivo, il giovane si trova disoccupato, e quindi deve trovare al più presto un’altra occupazione, che magari è di nuovo a tempo determinato. Questo è il problema del lavoro precario, che non tocca soltanto i “primi lavoratori”, ma anche gli adulti. Molto influente è anche la questione degli anziani che, raggiunta l’età pensionabile, continuano a lavorare, perché impossibilitati a vivere solo con la pensione: tolgono così lo spazio ai giovani che hanno differenti esigenze economiche. Inoltre, la maggior parte dei giovani di oggi non si accontenta più come una volta di svolgere lavori manuali, come per esempio l’operaio o l’agricoltore, e quindi molto spesso queste attività vengono svolte da persone extra-comunitarie, che li privano del posto di lavoro. Oltre a queste difficoltà, c’è anche il problema della vita sociale e famigliare. Vi è poi il costo della vita è talmente alto da non permettere ai giovani di vivere autonomamente, e quindi di crearsi in futuro una famiglia; le spese per il mantenimento di un figlio, come le cure mediche, il mangiare, i vestiti, la scuola ecc., sono molto elevate. Questo, in parte, è anche uno dei motivi per il quale in Italia ci sono meno giovani che anziani, che gravano economicamente sullo Stato: per cui, si crea un circolo vizioso da cui è molto difficile uscirne. Questo può causare nel giovane una situazione di disagio, che spesso i genitori, distratti dal loro lavoro o da altre preoccupazioni, non riesce a cogliere. Queste circostanze possono portare i giovani ad avere problemi alimentari, come l’anoressia e la bulimia, problemi con la droga e sfociare in veri stati di depressione.